LA FUCINA DI VULCANO

LA FUCINA DI VULCANO
LA FUCINA DI VULCANO - Pieter Paul Rubens, XVII secolo. Madrid, Museo del Prado.

giovedì 1 gennaio 2015

KEFIAH AI FERRI

Buongiorno carissimi,
spero abbiate passato un buon Capodanno!
Voglio quindi augurarvi un caloroso inizio 2015 con questa KEFIAH fatta ai ferri


E' lavorata a triangolo a maglia rasata e, per dare maggior "morbidezza" alla trama, ho intercalato, nei ferri d'andata, un gettato tra una maglia diritta e l'altra che poi ho lasciato "cadere" nei ferri di ritorno.
Ho infine applicato dei fiori in tinta fatti all'uncinetto.
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Poichè penso che la creatività debba essere anche scambio culturale, voglio narrare di seguito il vero significato di questo "indumento" con le notizie che ho reperito navigando per il web.

Oggi la KEFIAH viene utilizzata come ornamento fashion, simbolo di originalità, o semplicemente per ripararsi dal freddo e viene prodotta in tutti i colori e trame.
Ma la vera kefiah, in genere fatta di seta, cotone o lana, mantenuta attorno alla fronte con una sezione di cotone intrecciato detta “egal”,  nasce come copricapo tradizionale della cultura araba, non solo palestinese, specialmente diffuso negli ambienti agricoli per contrapposizione al fez indossato, invece, nelle aree civilizzate.

A partire dagli anni '30 diventa il simbolo dei patrioti palestinesi che sostenevano il Gran Mufti Amin al-Husayni durante la Grande Rivolta Araba. Più tardi la kefiah sarebbe diventata il simbolo di Yaser ʿArafāt, che fu visto raramente senza di essa. ʿArafāt indossava la kefiah alla maniera tradizionale, attorno alla testa e avvolta da un egal.
Un'altra figura palestinese comunemente associata alla kefiah è Leila Khaled, una donna appartenente all'ala armata del Fronte Popolare per la Liberazione Palestinese, che indossava la kefiah alla maniera del hijāb delle donne musulmane, avvolta attorno alla testa e alle spalle. Questo modo fu inusuale, dato che la kefiah è comunemente associata alla virilità araba, e molti credono che quella della Khāled fosse una specie di "dichiarazione di moda", denotando la sua uguaglianza rispetto agli uomini nella lotta armata palestinese.

Il più famoso occidentale indossatore di kefiah, il colonnello Thomas Edward Lawrence (meglio conosciuto come "Lawrence d'Arabia") indossava una kefiah bianca a tinta unita con un egal per mischiarsi maggiormente alla società araba, durante il suo coinvolgimento nella Rivolta Araba durante la Prima guerra mondiale. Quest'immagine di Lawrence fu resa popolare successivamente dal film sulla sua vita in cui Peter O'Toole interpretò l'ufficiale britannico.

Forse a causa della visione degli Arabi come parte degli alleati nella Prima guerra mondiale, negli anni venti l'epoca del cinema muto vide gli studios proporre scenografie orientali dell'"esotico" Vicino Oriente e le kefieh divennero parte del guardaroba. Questi film e i loro interpreti maschili (come ne "Lo sceicco" e ne "Il figlio dello sceicco", con l'attore rubacuori Rodolfo Valentino) ebbero tipicamente attori occidentali nei ruoli di Arabi che indossavano sempre kefiah con l’egal.

Nella primavera del 2009 Papa Benedetto XVI ha indossato diverse volte il copricapo arabo. La prima volta è accaduto durante l'udienza generale del mercoledì quando una coppia di arabi cristiani salutando il Pontefice gli hanno posto sulle spalle una kefiah bianca e nera. In seguito, durante una celebrazione in Giordania, Benedetto XVI ha indossato una kefiah bianca e rossa.
In Italia la kefiah venne indossata (insieme all'eskimo) fin dagli anni '70 nelle manifestazioni politiche.
Il motivo per cui esistano kefieh di vari colori è da ricercarsi nelle simpatie politiche dei palestinesi:


-BIANCA E NERA: associata all'OLP e ad Al Fatah
-BIANCA E VERDE: associata all'Islamismo e ad Hamas
-BIANCA E ROSSA: simboleggia il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP)


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